COMPLESSO degli INCURABILI

Santa Casa, ed Ospedale degli Incurabili di Napoli

FARMACIA dell'Ospedale
[2010 - A.S.L. Napoli 1 cemtro - P.S.O. Santa Maria del Popolo degli Incurabili" di Napoli]

 

Maioliche Napoletane della prima metà del settecento

Vasi Farmaceutici - Idre - Alberelli

Giuditta uccide Oloferne
Giuditta uccide Oloferne

LIBRO DI GIUDITTA
Cap. 13 vers. 1-10. GIUDITTA UCCIDE OLOFERNE

 

Quando si fece buio, i suoi servi si affrettarono a ritirarsi. Bagoa chiuse dal di fuori la tenda e allontanò le guardie dalla vista del suo signore e ognuno andò al proprio giaciglio; in realtà erano tutti fiaccati, perché il bere era stato eccessivo. Rimase solo Giuditta nella tenda e Oloferne buttato sul divano, ubriaco fradicio.

 

Allora Giuditta ordinò all’ancella di stare fuori della sua tenda e di aspettare che uscisse, come aveva fatto ogni giorno; aveva detto infatti che sarebbe uscita per la sua preghiera e anche con Bagoa aveva parlato in questo senso. Si erano allontanati tutti dalla loro presenza e nessuno, piccolo o grande, era rimasto nella parte più interna della tenda; Giuditta, fermatasi presso il divano di lui, disse in cuor suo: «Signore, Dio d’ogni potenza, guarda propizio in quest’ora all’opera delle mie mani per l’esaltazione di Gerusalemme. È venuto il momento di pensare alla tua eredità e di far riuscire il mio piano per la rovina dei nemici che sono insorti contro di noi».

 

Avvicinatasi alla colonna del letto che era dalla parte del capo di Oloferne, ne staccò la scimitarra di lui; poi, accostatasi al letto, afferrò la testa di lui per la chioma e disse: «Dammi forza, Signore Dio d’Israele, in questo momento». E con tutta la forza di cui era capace lo colpì due volte al collo e gli staccò la testa. Indi ne fece rotolare il corpo giù dal giaciglio e strappò via le cortine dai sostegni. Poco dopo uscì e consegnò la testa di Oloferne alla sua ancella, la quale la mise nella bisaccia dei viveri e uscirono tutt’e due, secondo il loro uso, per la preghiera; attraversarono il campo, fecero un giro nella valle, poi salirono sul monte verso Betulia e giunsero alle porte della città

 

[fonte: //http://guide.supereva.it/religione_cattolica/interventi/2001/08/61720.shtml]

Adamo ed Eva dopo l'uscita dall'Eden
Adamo ed Eva dopo l'uscita dall'Eden

GENESI
Cap. 3, 20-24 Le origini del Mondo e dell'Umanità

 

[20] L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.
[21] Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì.
[22] Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!».
[23] Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto.
[24] Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita.

Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre
Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre
Giuseppe che fa distribuire il pane in tempo di carestia
Giuseppe che fa distribuire il pane in tempo di carestia

GENESI

Cap 37,50 LA STORIA DI GIUSEPPE

Lot che accoglie i due angeli
Lot che accoglie i due angeli

GENESI

Cap.19,1-11 LOT RICEVE DEGLI ANGELI A SODOMA

 

1 I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. 2 E disse: «Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada». Quelli risposero: «No, passeremo la notte sulla piazza». 3 Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e così mangiarono. 4 Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. 5 Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». 6 Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, 7 disse: «No, fratelli miei, non fate del male! 8 Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto». 9 Ma quelli risposero: «Tirati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!». E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioè contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta. 10 Allora dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero il battente; 11 quanto agli uomini che erano alla porta della casa, essi li colpirono con un abbaglio accecante dal più piccolo al più grande, così che non riuscirono a trovare la porta.

 

[fonte://http://www.laparola.net/testo.php]

L'angelo che soccorre Agar e Ismaele
L'angelo che soccorre Agar e Ismaele

GENESI
Cap. 21, 17 – 19 - LA STORIA DI AGAR

 

[17] Ma Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova.
[18] Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione».

La figlia del faraone salva Mosè dalle acque del Nilo
La figlia del faraone salva Mosè dalle acque del Nilo

ESODO

Cap. 2 vers. 1-10 NASCITA DI MOSE'

 

[1]Un uomo della famiglia di Levi andó a prendere in moglie una figlia di Levi. [2]La donna concepí e partorí un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi.[3]Ma non potendo tenerlo nascosto piú oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmó di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giu--hi sulla riva del Nilo. [4]La sorella del bambino si pose ad osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto.

[5]Ora la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandó la sua schiava a prenderlo. [6]L'aprí e vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione e disse: «E' un bambino degli Ebrei».

[7]La sorella del bambino disse allora alla figlia del faraone: «Devo andarti a chiamare una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?».

[8]«Và», le disse la figlia del faraone. La fanciulla andó a chiamare la madre del bambino.[9]La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti daró un salario». La donna prese il bambino e lo allattó. [10]Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed ella lo chiamó Mosè, dicendo: «Io l'ho salvato dalle acque!».

 

[fonte://http://www.bibleview.org/it/Bibbia/Mose/Maria/]

Noè che fa costruire l'arca
Noè che fa costruire l'arca

GENESI
Cap. 6,  14 – 22 - Le origini del Mondo e dell'Umanità

 

[14] Fatti un'arca di legno di cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori.
[15] Ecco come devi farla: l'arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza.
[16] Farai nell'arca un tetto e a un cubito più sopra la terminerai; da un lato metterai la porta dell'arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore.
[17] Ecco io manderò il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita; quanto è sulla terra perirà.
[18] Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli.
[19] Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina.
[20] Degli uccelli secondo la loro specie, del bestiame secondo la propria specie e di tutti i rettili della terra secondo la loro specie, due d'ognuna verranno con te, per essere conservati in vita.
[21] Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e raccoglilo presso di te: sarà di nutrimento per te e per loro».
[22] Noè eseguì tutto; come Dio gli aveva comandato, così egli fece.

Noè salvato dal diluvio e, uscito dall'arca fa sacrificio di ringraziamento
Noè salvato dal diluvio e, uscito dall'arca fa sacrificio di ringraziamento

GENESI
Cap. 8,  15 – 22 - Le origini del Mondo e dell'Umanità

 

[15] Dio ordinò a Noè:
[16] «Esci dall'arca tu e tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te.
[17]Tutti gli animali d'ogni specie che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano diffondersi sulla terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa».
[18] Noè uscì con i figli, la moglie e le mogli dei figli.
[19] Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo la loro specie, uscirono dall'arca.
[20] Allora Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali mondi e di uccelli mondi e offrì olocausti sull'altare.
[21] Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto.

Sacrificio di Isacco
Sacrificio di Isacco

GENESI

Cap. 22,1-18 IL SACRIFICIO DI ISACCO

 

[1] Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: “Abramo, Abramo! ”. Rispose: “Eccomi! ”. [2] Riprese: “Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va’ nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò”. 3 Abramo … si mise in viaggio.. 9 così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. 10 Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. [11] Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: “Abramo, Abramo! ”. Rispose: “Eccomi! ”. [12] L’angelo disse: “Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio”. [13] Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 14 Abramo chiamò quel luogo: “Il Signore provvede”, perciò oggi si dice: “Sul monte il Signore provvede”. [15] Poi l’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta [16] e disse: “Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, [17] io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. [18] Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce”.

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